In data 30 luglio 2021 Banca d’Italia ha inviato una comunicazione alle SIM al fine di precisare le attività da intraprendere per applicare il nuovo quadro prudenziale per le imprese di investimento nell’UE, costituito dal Regolamento (UE) 2019/2033, cd. Investment Firm Regulation o IFR (Link al documento) e dalla Direttiva (UE) 2019/2034, cd. Investment Firm Directive o IFD (Link al documento), i quali si applicano dal 26 giugno 2021 a seconda dell’appartenenza ad una delle tre categorie previste dalla nuova normativa.
In particolare, l’Autorità italiana richiede alle SIM di comunicare alla stessa tramite PEC, utilizzando il prospetto excel allegato alla comunicazione, entro il 15 settembre 2021 la classe di appartenenza, unitamente agli aspetti quali-quantitativi considerati, e l’ammontare dei fondi propri e dei requisiti patrimoniali alla data del 30 giugno 2021, calcolati secondo le regole previste dalla nuova normativa.
Banca d’Italia precisa, infatti, che gli intermediari, nonostante i ritardi nell’emanazione degli standard tecnici (RTS) da parte dell’EBA, dovranno procedere al calcolo dei requisiti prudenziali sulla base del nuovo quadro regolamentare seguendo le proposte degli RTS non ancora adottati dalla Commissione Europea (link al documento).
Per quanto riguarda, invece, i livelli di capitale minimo, in attesa dell’atto legislativo nazionale di recepimento della IFD, continua ad applicarsi la disciplina attuale di cui al Regolamento della Banca d’Italia del 29 ottobre 2007 (link al documento).
L’Autorità chiarisce poi che le segnalazioni di vigilanza prudenziale che, sulla base delle bozze degli RTS dell’EBA, dovrebbero trovare applicazione dal 30 settembre 2021 per le SIM di categoria 2 e dal 31 dicembre 2021 per le SIM di categoria 3.
Da ultimo, si evidenzia che dal 30 giugno 2021 le SIM non sono più tenute agli obblighi segnaletici individuali e consolidati previsti dal Regolamento UE di esecuzione 680/2014, mentre restano ferme le segnalazioni di vigilanza di natura “statistica” di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 148 del 2 luglio 1991 (link al documento).
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