In data 31 dicembre 2018 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 302 la Legge n. 145 del 30 dicembre 2018 recante il “Bilancio di previsione dello Stato per l\’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” (c.d. “Legge di Bilancio 2019”) (documento integrale).
La suddetta Legge contiene disposizioni di rilievo anche per il settore bancario e finanziario.
In merito all’albo dei consulenti finanziari, si segnala che l’art. 1, co. 237, Legge di Bilancio 2019 ha apportato modifiche al D.Lgs. n. 129/2017, attuativo della Direttiva 2014/65/UE (MiFID II). In particolare, la disposizione interessata è l\’art. 10, co. 5, del decreto attuativo, la quale ora prevede che fino dalla data di avvio di operatività dell’Albo unico dei consulenti finanziari, e in ogni caso non oltre centottanta giorni dalla data di presentazione della domanda di iscrizione, qualora questa sia stata presentata entro il 30 novembre 2018, o la data di decisione dell\’Organismo sulla stessa domanda la riserva di attività di cui all’articolo 18 del TUF non pregiudica la possibilità per i soggetti che, alla data del 31 ottobre 2007, prestano la consulenza in materia di investimenti, di continuare a svolgere il medesimo servizio senza detenere somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza dei clienti.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2019 all’art. 1, co. 493, istituisce un Fondo indennizzo risparmiatori (FIR), il quale erogherà indennizzi ai risparmiatori che hanno subito un pregiudizio ingiusto, in ragione delle violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, ai sensi del TUF, da parte di banche e loro controllate aventi sede legale in Italia, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018.
In particolare, gli indennizzi sono diretti ai risparmiatori in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche coinvolte alla data del provvedimento di messa in liquidazione, ovvero i loro successori e aventi causa.
Il provvedimento entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.
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