In data 24 novembre 2022 Banca d’Italia ha pubblicato i risultati e le evidenze emerse in seguito ad un’indagine tematica sui rischi climatici e ambientali condotta su un campione di banche less significant (LSI) (documento integrale).
Tale indagine fa seguito alle Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali, pubblicate in data 8 aprile 2022 dalla stessa Autorità, che contenevano indicazioni non vincolanti in merito alla integrazione dei rischi climatici e ambientali nei sistemi di governo e controllo, nel modello di business e nella strategia aziendale, nel sistema organizzativo e nei processi operativi, nel sistema di gestione dei rischi e nell’informativa al mercato degli intermediari bancari e finanziari vigilati.
In particolare, Banca d’Italia evidenzia l’importanza di integrare le competenze dei consigli di amministrazione con la gestione dei rischi climatici e ambientali, tramite, per esempio, la costituzione di comitati endo-consiliari dedicati oppure l’attribuzione del coordinamento delle iniziative a strutture ad hoc, nonché erogando una formazione in materia climatica e ambientale, nella prospettiva di assicurare la sostenibilità del proprio modello di business.
La maggiore criticità rilevata riguarda la disponibilità di dati sui rischi climatici e di sistemi informativi in grado di gestirli in modo appropriato. Sono ancora rari e non organici gli approcci quantitativi nella misurazione dei rischi climatici, nonché gli obiettivi espressi in termini di indicatori quantitativi di rischio (KRI) e di performance (KPI).
L’indagine ha infatti rilevato un ritardo nell’inclusione dei rischi climatici nel framework di risk management e dei fattori climatici e ambientali nel framework di stress testing dell’ICAAP, nel RAF o nel Recovery plan.
Banca d’Italia richiede agli organi di amministrazione di tutte le banche less significant di definire e approvare specifici piani di azione per l’effettiva integrazione, nel prossimo triennio, dei rischi climatici nell’ordinaria cornice di governo e gestione dei rischi, da trasmettere entro il 31 gennaio 2023.
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