Negli ultimi mesi si è assistita ad una crescente tendenza delle Autorità di Vigilanza ad intensificare la raccolta di dati, tramite sondaggi, indagini e richieste di informazioni, dagli intermediari vigilati.
A titolo esemplificativo, si ricordano le indagini tematiche svolte da Banca d’Italia nel corso del 2022 sui rischi climatici e ambientali e sui rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, mentre è tutt’ora in corso l’indagine di Consob, avviata nel mese di marzo 2023, per verificare il processo di adeguamento degli stessi alla nuova disciplina di investor protection della MiFID II, con particolare riferimento ai profili afferenti la cd. finanza sostenibile.
Tale attività di indagine continua, infatti, a fine mese di aprile 2023, Banca d’Italia ha avviato una nuova “Survey sui business plan delle società di gestione del risparmio”.
La suddetta survey segue un esercizio pilota di approfondimento dei business plans delle SGR effettuato su un campione selezionato di intermediari, le cui risultanze hanno portato Banca d’Italia ad estendere le rilevazione all’intero mercato delle società di gestione del risparmio.
Secondo l’Autorità di Vigilanza, infatti, l’analisi della redditività e del modello di business degli intermediari vigilati rappresentano una priorità della propria attività di controllo, al fine di identificare i modelli sostenibili in modo strutturale.
Banca d’Italia richiede agli intermediari di rispondere alla survey tramite la compilazione del template accluso, secondo le istruzioni allegate, entro il 9 giugno 2023 agli indirizzi di posta elettronica e PEC indicati.
L’Autorità si rende inoltre disponibile a rispondere ad eventuali richieste di informazioni o chiarimento.
In particolare, il template in formato excel si suddivide in sei fogli:
– schemi di sintesi (su conto economico sintetico e adeguatezza patrimoniale);
– commissioni attive e passive suddivise per servizio (gestione collettiva, gestione di portafoglio individuali, altre gestioni proprie, gestioni delegate alla società da terzi, consulenza e altri servizi);
– spese del personale (es. gestori, funzioni di controllo, amministrazione e back-office, sistemi Informativi, amministratori e sindaci, incentivo all’esodo, organico in forza, remunerazione variabile) e altre spese amministrative (es. consulenze e outsourcing);
– patrimoni gestiti suddivisi per servizio (totale masse gestite AUM e NAV) e per fondi/comparti e contratti in gestione;
– Raccolta netta suddivisa per gestioni collettive, gestioni di portafoglio individuali e altre gestioni proprie, con riferimento al 2022 e all’atteso per il 2023 e 2024;
– Collocamento della raccolta lorda solo per le gestioni collettive, con riferimento al 2022 e all’atteso per il 2023 e 2024.
Banca d’Italia specifica che i fogli del template vanno compilati inserendo solo le informazioni disponibili e rilevanti, fornendo i dati utilizzati nell’elaborazione del piano industriale. Pertanto, se tale piano non copre un orizzonte temporale fino al 2024, non sarà necessario compilare le colonne relative al 2024.
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