Con avviso del 5 giugno 2023 Consob (documento integrale) ha reso noto di aver comunicato all’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) di conformarsi ai suoi Orientamenti relativi a taluni aspetti dei requisiti in materia di retribuzione della MiFID II del 31 marzo 2022 (documento integrale).
Gli intermediari sottoposti alla vigilanza della Consob, tra cui SIM, società di gestione UE, GEFIA UE, imprese di investimento, banche italiane limitatamente alla prestazione dei servizi e attività di investimento e intermediari finanziari ex art. 106 TUB, sono tenuti a rispettare gli Orientamenti dal 3 ottobre 2023, in sostituzione dei precedenti.
Gli intermediari che sono destinatari anche delle disposizioni in materia di remunerazione e incentivazione emanate dalla Banca d’Italia ex art. 53, lett. a), TUB o dell’art. 6, co. 1, lett. c-bis), TUF, si adeguano agli Orientamenti nel quadro di quanto previsto dalle citate disposizioni.
In particolare, l’ESMA ha suddiviso il suo documento in n. 3 macro orientamenti sulla progettazione delle politiche e pratiche retributive, sulla governance e sul controllo dei rischi connessi alle politiche e pratiche retributive.
Inoltre, è presente anche un allegato agli Orientamenti che riporta “Esempi illustrativi di politiche e pratiche retributive che creano conflitti che possono essere difficili da gestire”.
Tra gli esempi di politiche e pratiche retributive ad alto rischio difficili da gestire, l’ESMA individua gli incentivi che potrebbero influenzare i soggetti rilevanti a vendere un prodotto o una categoria di prodotti piuttosto che un’altra (es. a parità di adeguatezza del prodotto per il cliente, si vende quello che paga commissioni notevolmente più elevate, se il soggetto rilevante è remunerato esclusivamente mediante commissioni), le retribuzioni variabili quando le disposizioni modificano la retribuzione di base per i soggetti rilevanti in base alle prestazioni conseguite rispetto agli obiettivi di vendita, requisiti inadeguati che incidono sul versamento di incentivi (es. l’obbligo di raggiungere una quota di vendite minime in relazione a una serie di prodotti per poter ottenere un bonus), le politiche e pratiche retributive che creano un rendimento sproporzionato per vendite marginali (es. versamenti di incentivi accelerati ai soggetti rilevanti per ciascun prodotto venduto nel corso di un periodo trimestrale).
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