Con la comunicazione del 2 gennaio 2025 (documento integrale) Banca d’Italia ha pubblicato le statistiche aggregate su alcune delle variabili acquisite dalle risposte ai questionari antiriciclaggio compilati dagli intermediari nel 2024, relative all’anno 2023.
Gli intermediari rispondenti (pari a n. 1.162) sono stati suddivisi nelle seguenti otto categorie:
– Banche tradizionali: 353
– Banche corporate e private: 74
– Finanziarie: 200
– Fiduciarie: 33
– IP di rimessa di denaro: 20
– Altri IP e IMEL: 61
– SGR: 321
– SIM: 100
Le statistiche relative all’anno 2023 ricalcano le informazioni presenti nel documento riferito all’anno 2022 pubblicate in data 18 dicembre 2023 (documento integrale).
Infatti son presenti le seguenti sezioni relativa a:
– Caratteristiche della clientela e dei canali distributivi
– Caratteristiche dei canali distributivi
– Compiti della funzione AML
– Risorse e formazione
– Caratteristiche dei responsabili AML e SOS
In questa sede il focus è rappresentato dalla macro-categoria delle SGR, che comprende SGR, SICAF e società di gestione estere, che sono aumentate da 294 (anno 2022) a 321 (anno 2023).
Per quanto riguarda la collocazione organizzativa si rileva che circe il 44% delle SGR ha istituito una funzione AML autonoma, mente nel 41% dei casi la funzione AML è accorpata alla funzione compliance / risk management
Con riferimento alla esternalizzazione, Banca d’Italia nella comunicazione ricorda che dal 2023 le vigenti disposizioni consentono di esternalizzare l’intera funzione AML solo a favore di altre società del gruppo con sede in Italia.
Al di fuori di questi casi, gli intermediari possono esternalizzare solo i singoli compiti della funzione AML a favore di soggetti terzi come a società di consulenza specializzate (esempio Eddystone) con l’obbligo di nominare un responsabile antiriciclaggio al proprio interno.
In merito al comparto delle SGR dalle statistiche si rileva che nell’anno 2023 circa il 31% ha esternalizzato a terzi i compiti delle funzione AML, dato in crescita rispetto al 27% riferito all’anno 2022.
Si rileva inoltre che circa il 33% della SIM e il circa il 23% delle finanziarie e degli IP-IMEL fanno ricorso alll’eternalizzazione dei compiti della funzione AML, anche in questo caso i dati sono in leggera crescita rispetto ai valori dell’anno 2022 (pari al 31% per le SIM, al 20% per le finanziarie e IP-IMEL).
Pertanto la modifica della normativa avvenuta nel 2023 di fatto non ha causato la fine dell’outsoucing AML ma ha solo determinato la nomina di un responsabile interno AML con il compito di monitorare l’operato dell’outsourcer.
In questo ambito si ricorda che Eddystone è specializzata nell’outsourcing dei compiti della funzione AML, grazie all’esperienza e competenza maturata in oltre 15 anni di attività ed all’uso delle applicazioni ATENA e Profirisk che consentono di rendere più efficienti i presidi di controllo.
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